Nanoserbatoi metallici per lo stoccaggio dell’idrogeno

Lo studio, pubblicato a gennaio sulla rivista PRX Energy, si è concentrato sugli idruri metallici e ha coinvolto un team di ricercatori italiani.

“L’utilizzo e l’immagazzinamento efficiente dell’idrogeno rappresentano un crocevia cruciale per settori importanti della tecnologia e della società nei prossimi decenni, come quelli dell’automotive e della sensoristica intelligente”.

A spiegarlo è Francesco Offi, fisico del Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre. L’ateneo ha contribuito, insieme a CNR e altre università europee, a mettere a punto un innovativo sistema di stoccaggio del vettore energetico.

Lo studio, pubblicato a gennaio sulla rivista PRX Energy, si è concentrato sugli idruri metallici, materiali in cui siano stati immagazzinati atomi di idrogeno, potenzialmente utilizzabili “on-demand” in maniera regolabile e reversibile.

L’utilizzo di idruro di titanio e idruro di ittrio per immagazzinare idrogeno

“Combinando attività teoriche e sperimentali, siamo riusciti a identificare in due idruri metallici tecnologicamente rilevanti, l’idruro di titanio e l’idruro di ittrio, le loro proprietà elettroniche, la forza e la stabilità del legame chimico metallo-idrogeno”, spiega Giancarlo Panaccione, direttore del CNR-IOM.

Nanoserbatoi metallici per lo stoccaggio dell’idrogeno
The bond nature of metal hydrides © Revealing the Bonding Nature and Electronic Structure of Early-Transition-Metal Dihydrides, Curran Kalha et al., PRX Energy 3, 013003 – Published 16 January 2024

 

“Questi risultati hanno permesso di ottenere il collegamento tra la struttura elettronica di questi materiali e le loro proprietà termodinamiche, fattore estremamente rilevante da un punto di vista applicativo ed energetico”, conclude Panaccione.

L’argomento trattato rispecchia, inoltre, una delle tematiche che troverà sviluppo nel progetto “Antropocene 2.0” finanziato dal MUR al Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre, quale Dipartimento di Eccellenza 2023-2027, e nel progetto Rome Technopole.

Fonte: Canale Energia 

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