Avreste mai detto che guardare un film per due ore può avere lo stesso impatto ambientale di un viaggio in macchina della durata di 45 minuti? È un dato che preoccupa, ma che non stupisce se si pensa che ogni gigabyte di dati trasmesso su Internet produce fino a un chilogrammo di anidride carbonica: ogni anno, il web e il digitale sono responsabili di circa 1,4 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2.
È per consentire alle aziende di valutare e certificare l’impronta ecologica dei propri siti web – attraverso l’intelligenza artificiale e la tecnologia Blockchain – che nasce Green Web Meter. Realizzata da Mariagrazia Abruzzese e Andrea Rosini, la nuova piattaforma è stata lanciata sul mercato nel mese di ottobre dalla società Zero Carbon Audit.
Mediante l’utilizzo di algoritmi avanzati, Green Web Meter analizza ogni aspetto del sito web, dall’hosting ai contenuti multimediali, e fornisce una stima precisa delle emissioni di CO2. Questa analisi dettagliata, insieme alle note metodologiche fornite, ha l’obiettivo di accompagnare le imprese in un percorso di sostenibilità digitale, volto a ridurre l’impronta carbonica e aumentare la competitività sul mercato. Anche alla luce della direttiva europea 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD), che richiede alle grandi aziende e alle PMI quotate in borsa di redigere un bilancio di sostenibilità.
NFT a emissioni ridotte
“Crediamo sia necessario che gli asset digitali entrino a pieno titolo nell’analisi di materialità delle aziende. Con Green Web Meter, miriamo a fornire alle imprese gli strumenti necessari per verificare la sostenibilità in termini di ESG dei loro siti web e asset digitali”, ha commentato Mariagrazia Abruzzese. La piattaforma è l’unica ad aver sviluppato un badge di conformità ESG rilasciato in forma di NFT, tracciato sulla Blockchain Arbitrum.
“Se da un lato il nostro obiettivo è aiutare le aziende a diventare più rispettose dell’ambiente, dall’altro è per noi altrettanto importante fornire servizi che siano di per sé sostenibili. Proprio per questo motivo, abbiamo pensato alla tecnologia Blockchain Arbitrum – una soluzione layer 2 basata su Ethereum e Proof of Stake – che permette l’emissione 100 per cento green degli NFT per la certificazione”, ha concluso Andrea Rosini.
Fonte: Canale Energia