Registro unico del terzo settore: cos’è, a cosa serve, il capacity building di Consulmarc per l’orientamento al PNRR

Registro Unico del Terzo Settore: Le implicazioni pratiche nel PNRR

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Lo scorso 23 novembre è stato attivato il RUNTS – Registro Unico del Terzo Settore, il registro telematico creato per dare maggiore trasparenza e visibilità alle attività degli enti del terzo settore.

Si tratta di un’innovazione molto significativa, sia a livello organizzativo e amministrativo, sia per quanto riguarda le relazioni tra gli enti del terzo settore e altri soggetti istituzionali.

Molte sono le sue implicazioni dovute al combinato disposto con altri provvedimenti previsti dal Governo nel PNRR, in particolare per coloro che intendono realizzare progetti di innovazione sociale e investimenti di impatto.

Consulmarc Sviluppo ha messo a punto un servizio di capacity building per orientare gli enti del terzo settore nella coprogettazione e cronoprogrammazione degli interventi.

Registro Unico del Terzo Settore: cos’è

Il Registro Unico del Terzo Settore, già previsto dall’art. 45 del Codice del Terzo settore, è destinato a sostituire i registri delle Associazioni di Promozione Sociale, delle Organizzazioni di Volontariato e l’anagrafe delle Onlus. Esso rappresenta una delle innovazioni più significative introdotte con la riforma del terzo settore. La sua creazione, infatti:

  • supera il sistema di registrazione vigente, accorpando in un solo database tutti gli enti ed eliminando i diversi registri finora attivi;
  • fornisce informazioni omogenee e dettagliate sull’attività portata avanti dagli enti registrati, aumentando trasparenza e tracciabilità.

L’ente di riferimento a livello centrale per il RUNTS è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, anche se il registro sarà gestito su base regionale. Tutti gli interessati potranno accedere al database in modalità telematica, tramite il sito del ministero.

Quali sono gli enti che possono iscriversi al registro? Tra i principali citiamo le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, le imprese sociali, le associazioni (riconosciute o meno), le società di mutuo soccorso, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato senza scopo di lucro che perseguono obiettivi di utilità sociale.

L’iscrizione è obbligatoria per acquisire la qualifica di ente del terzo settore: ciò significa che tutti i soggetti che vorranno accedere a contributi, finanziamenti e agevolazioni dedicati al terzo settore dovranno iscriversi al registro.

Per le associazioni di promozione sociale e le organizzazioni di volontariato che attualmente sono iscritte in appositi registri, il trasferimento dei dati al RUNTS è automatico. Gli altri enti del terzo settore, invece, dovranno fare richiesta.

Com’è organizzato il Registro Unico del Terzo Settore

Il Registro Unico del Terzo Settore comprende sei sezioni, ciascuna riservata ad una diversa tipologia di ente. Ogni soggetto, all’atto dell’iscrizione, dovrà scegliere a quale sezione registrarsi.

Particolarmente significativo è il tipo di informazione che ai soggetti iscritti viene chiesto di indicare:

  • denominazione legale e forma giuridica;
  • indirizzo della sede legale e delle sedi operative;
  • data di costituzione;
  • descrizione dell’attività svolta
  • codice fiscale o partita Iva;
  • indicazioni sull’eventuale personalità giuridica e sul patrimonio minimo;
  • generalità dei rappresentanti legali e dei soggetti titolari di cariche con indicazione dei poteri e delle relative limitazioni.

Come si vede, il Registro Unico del Terzo Settore rappresenta uno sforzo coordinato di trasparenza, sistematizzazione e valorizzazione. Le implicazioni sono ampie e hanno a che vedere anche con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicati al terzo settore.

Le implicazioni pratiche nel PNRR

L’istituzione di un Registro unico del Terzo Settore non contribuisce solo a dare trasparenza e valore al comparto, ma rappresenta uno strumento per selezionare e definire attori e aggregazioni a sostegno di progetti.

Il PNRR stanzia ingenti risorse per il terzo settore, valutando ogni progetto anche in base alla sostenibilità organizzativa ed economico – finanziaria. È evidente, allora, che coinvolgere i partner più qualificati darà maggiore valore al progetto, aumentandone la finanziabilità.

Nello specifico, potrebbe trattarsi ad esempio della creazione di reti d’impresa del terzo settore (l.78/2010), fondazioni di partecipazione o consorzi in grado di incrementare la massa critica di risorse gestionali, operative, di know-how ed economico – finanziarie di progetto.

Dall’altro lato, assume nuovo valore anche l’Art. 55 del Codice del Terzo Settore in tema di coprogettazione e coprogrammazione con gli enti pubblici. Questi ultimi, infatti, dovranno attivare processi di collaborazione strutturata e regolamentata con gli enti del Terzo settore, anche per accedere ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti del PNRR.

Per fare qualche esempio, i progetti per la riqualificazione degli asili e le iniziative rivolte ad anziani e disabili, in molti casi dovranno essere portati avanti congiuntamente da enti locali e soggetti del terzo settore. In tale contesto:

  • I progetti verranno presentati da comuni ed enti locali direttamente ai Ministeri competenti, senza passare per le Regioni.
  • I comuni dovranno avviare la coprogettazione con gli enti del Terzo Settore secondo modalità collaborative.
  • I progetti dovranno essere ben contestualizzati e supportati da un’architettura gestionale e finanziaria sostenibile.

Consulmarc Sviluppo srl ha un team di esperti con le competenze necessarie in termini di capacity building nel project design per fornire a enti del terzo settore e soggetti pubblici l’assistenza necessaria. Negli anni, infatti, ha seguito diversi progetti in tema di inclusione sociale e lavorativa, riqualificazione urbana e accessibilità promossi da enti del terzo settore.

Consulmarc Sviluppo esamina il contesto di riferimento, definisce il business plan e le fonti di finanziamento più adatte e imposta l’architettura finanziaria generale di progetto.

Il risultato? Progetti strutturati in modo ottimale per accedere ai finanziamenti in equity, a fondo perduto o agevolati.

Hai un progetto da presentare che coinvolge il terzo settore, vuoi approfondire l’argomento del Registro Unico del Terzo Settore? Contattaci: il nostro team di esperti è a tua disposizione.


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